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La situazione sembrava essersi davvero messa bene. Nulla poteva filare più liscio di quanto stesse già facendo.
Credici.
Non riuscivo a trovare Mo e Madison e quegli stramaledetti colori accesi e l'ambiente dalle sembianze cartonesche non facevano altro che rendere il tutto ancor più insopportabile.
Lo scetticismo mi aveva abbandonata.
Delle volte arrivano momenti in cui ti trovi costretto a credere a ciò che vedi e quello era uno dei tanti. Quando vi giunsi, non mi accorsi neanche di starmi specchiando nelle placide e naturalmente vinte acque di un bacino lacustre.
Fu lì che ebbi modo di capire che ero praticamente diventata l'avatar che avevo avuto modo di creare qualche... ora, minuto, giorno prima?
Mi stupì il fatto che non avevo la gola secca per la sete e che la fame non avesse già cominciato a tormentarmi, fortunatamente, ma sapevo che questo stato non sarebbe potuto durare per molto.
In qualche modo dovevo pur nutrire quel corpo virtuale.
E, soprattutto, uscire di lì.
Se tutto fosse stato facile come a dirsi, avrei estirpato quel problema dalla radice, ma in quel momento non potevo far altro che ricomporre il corso degli istanti che precedettero il... trasferimento?
Tutt'ora non saprei come definirlo, e anche pensandoci non riesco a tirare fuori un vocabolo decente.
Continuai ad avanzare sulle sponde del lago, facendomi largo tra tanti altri giocatori che non facevano altro che discutere a proposito di ciò che era accaduto.
Ovviamente.
Molti stavano parlando di andar a prendere qualche quest per riuscire a comprendere come uscire dal gioco.
Altri sembravano essere maledettamente contenti di quella condizione.
Altri ancora non facevano altro che lamentarsi come dei completi imbecilli.
Io, semplicemente, continuavo a farmi gli affari miei. Ero sicura che la soluzione a quel problema non sarebbe arrivata da persone estranee, ma certamente non potevo starmene ferma a far niente.
Intanto tenevo gli occhi ben aperti: non potevo mica farmi scappare quelle due, sempre che abbiano avuto il buonsenso di loggare.
Per quanto quella situazione non fosse altro che tragica, non potevo far a meno che sorridere al pensiero di una Madison furibonda che tentava di capire cosa diamine le fosse capitato.
Indossavo un equipaggiamento composto da una tunica simile a quella dei monaci e da degli stivaletti bianchi in tinta con il resto del completo.
A quanto pare serviva a fornirmi una sorta di difesa, e non volevo certamente finire per ricevere attacchi sgraditi, per quanto quello appariva ai miei occhi soltanto come un orrido gioco da cui volevo uscire.
L'arma era riposta nell'inventario, dove avevo lasciato anche le dieci pozioni che avevamo avuto in dono da quel gran bastardo del GM.
Sapevo che ben presto avrei dovuto trovare qualche eventuale compagno per delle quest, che non potevo comunque rimanere ferma in eterno, per quanto trovassi stupida quell'idea.
Non prestai attenzione all'ambiente che mi attorniava ma ricordo fosse uno spazio verdeggiante e costernano da una manciata di alberi a grosso fusto.
Al centro di questo spazio si estendeva il bacino lacustre di cui vi ho accennato in precedenza. Sì, quello in cui mi stavo, inconsciamente, specchiando, dando uno sguardo a quello che per un lasso indefinito di tempo sarebbe stato il mio corpo.
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dissonance..
User deleted
Una volta arrivato al lago riuscì a specchiarmi. ''Oh merda.. l'ho creato davvero gay il mio avatar. Sul serio, non riesco a capire come io sia riuscito a concepire una tale roba.. fa nulla, la festa finisce qui.'', diedi poco conto alle persone che avevo attorno, così convinto di svegliarmi mi chinai e, da vero coglione, immersi la mia testa nell'acqua che si rivelò gelida, così tanto che riemersi subito. Di fronte al mio viso comparse quella che definirei una schermata. CITAZIONERicevi:
5 pozioni recupera vita minime: + 5 di vita ognuno.
5 pozioni recupera Energia minime: +5 energia
I miei occhi per pochi secondi furono vacui di speranza, non poteva essere tutto vero. Forse dovevo farmi un avatar più mascolino.., cominciai a parlare da solo, in un certo senso era anche colpa della solitudine che mi avvolse dall'inizio, non facevo altro che pensare, ma era come se stessi parlando a me stesso. Solo dopo essermi alzato notai che non ero solo, una ragazza mi fissava. Probabilmente ha visto tutto il casino che ho combinato, e avrà pensato che io sia pazzo. Provai un po' d'imbarazzo per l'evidente figura di merda, quasi come quando diedi dello stronzo al mio manager sportivo prima di chiudere il telefono, ma sono sempre stato bravo a tirarmi fuori dalle figuracce. Sì dico, non pensi anche tu che il mio aspetto assomigli ad uno di quei.. insomma, omosessuali?, feci spallucce e sciolsi il ghiaccio, cercando di coprire la mia preoccupazione con una smorfia che assomigliava ad un sorriso. ''E se poi si trattasse di una di quelle 'paladine dell'amore'? Poco importa, rimango sempre il migliore.. come sempre!'', pensai tra me e me..
Lago. |
